Si è svolta a Milano la sesta conferenza annuale FIRE alla quale ha partecipato anche Federesco.
"Si cambia rotta, puntando a maggiore qualificazione e chiarezza, mantenendo lo schema dei certificati bianchi, una policy di successo a livello internazionale".
Novità chiave :
La prima riguarda i progetti ammissibili, che sono stati parzialmente ristretti per tener conto delle evoluzioni in termini di addizionalità. Sono stati introdotti nuovi criteri sulla misura, che premiano l'utilizzo di sistemi di monitoraggio e un approccio più attento ai dati, e il concetto di responsabilità fra proponenti e titolari, elemento positivo che porta chiarezza nel ruolo tra le varie parti.Inoltre lo schema spinge ancora di più la qualificazione delle figure professionali, come EGE, nonché delle ESCo e delle imprese.In generale, se da un lato la complessità dello schema lo fa apparire a prima vista meno appetibile di strumenti quali l'iper e il super ammortamento, porterà nel tempo a benefici in termini di know how e competitività.Ciò che è emerso, durante la tavola rotonda, a cui hanno partecipato Anie, Anima, Assoege,Assoesco, Confindustria, Federesco e Utilitaria, è che sullo schema ci sono molte aspettative e qualche paura su alcuni elementi ( in particolare l'addizionati), ma si registra un positivo atteggiamento verso il nuovo.
In particolare le associazioni hanno sollevato preoccupazioni sul transitorio. C'è attesa sulle guide operative e sul contratto tipo che il GSE dovrà emanare ed è emersa la volontà di costruire un dialogo costante tra le parti (GSE, Ministeri ed operatori), per far sì che concetti e passaggi complessi possano trovare una piattaforma di confronto comune.Infine si propone per il futuro l'introduzione del ravvedimento operoso come strumento per gestire problemi di entità limitata nell'ambito dello schema.
(Comunicato e atti da FIRE)

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Certificati bianchi chiarimenti opertivi.pdf



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