La Commissione Europea ha deciso di inviare una lettera di costituzione in mora all'Italia, insieme a Belgio, Bulgaria, Repubblica Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia e Portogallo, chiedendo formalmente il corretto recepimento nel diritto nazionale della direttiva sull'efficienza energetica ( direttiva 2012/27/Ue).
La direttiva del 2012 stabilisce un quadro comune in misure per la promozione dell'efficienza energetica nell'Ue, al fine di garantire il conseguimento dell'obiettivo dell'Unione relativo all'efficienza energetica del 20% entro il 2020, e di gettare le basi per ulteriori miglioramenti dell'efficienza energetica al di là di tale data. A norma della direttiva, tutti i Paesi Ue sono tenuti a utilizzare l'energia in modo più efficiente in tutte le fasi della catena energetica, dalla produzione al consumo finale.
Lo rende noto lo stesso Esecutivo comunitario, pubblicando il pacchetto infrazioni di gennaioGli Stati membri dispongono di due mesi per replicare alle argomentazioni addotte dalla Commissione. Se non si attiveranno entro due mesi scatterà da parte della Commissione un parere motivato alle rispettive autorità.
Tutto ciò avviene mentre l'Irlanda si appresta ad ospitare la quarta conferenza globale sull'Efficienza Energetica della IEA a Dublino il 24 giugno 2019, il cui tema principale riguarderà la modernizzazione dell'efficienza energetica attraverso la digitalizzazione, le tecnologie digitali e l'analisi dei dati.



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