"Prolungare l'ecobonus fino al 2020 con una normativa orientata a promuovere l'uso delle tecnologie piu' efficienti significherebbe aumentare la produzione diretta e indiretta nazionale di 240 miliardi di euro e creare oltre 1,6 milioni di posti di lavoro, con un incremento del Pil medio dello 0,6%".
E' questa l'opinione condivisa da tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria delle realta' produttive italiane, tra cui intervenute questa mattina a Roma al convegno 'Efficienza Energetica e Sviluppo Economico', organizzato dai componenti delle commissioni Industria di Senato e Camera del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle che ha visto partecipare al tavolo la stessa Federesco. Individuare un percorso di scelte politiche condivise su temi di interesse generale che possano sostenere la crescita economica e migliorare la qualita' della vita dei cittadini, si legge in una nota, e' stato l'obiettivo della discussione, focalizzata sul destino delle detrazioni fiscali contenute nel disegno di legge attualmente all'esame della Camera.
"Il M5S - ha dichiarato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Senato della Repubblica, Nicola Morra - si concentrera' nei prossimi giorni per garantire la stabilita' del provvedimento, consentire una programmazione a medio termine e sostenere uno sviluppo sostenibile del Paese".
Nonostante queste considerazioni, in mattinata la X Commissione (al lavoro sull'esame del DDL 783 sull'energia) ha respinto entrambe le mozioni presentate proprio dal movimento 5 stelle, che chiedevano la proroga al 2020 delle detrazioni fiscali sull'efficienza energetica (il primo) o la proroga delle stesse fino a fine 2014 con la ripartizione in 8 rate annuali anziché 10 (il secondo). Il motivo? L'insufficiente copertura finanziaria. Gianluca Benamati, relatore del provvedimento per la X commissione del Senato, ha infatti spiegato come solo l'onere derivante dal secondo emendamento sia stimato per lo Stato in 450 milioni di euro.