E' stata finalmente resa nota la bozza del decreto "Fare 2", definito dal Governo la "prima attuazione del programma di politica industriale nazionale". Il testo consta di 30 articoli, contenenti diverse novità per le aziende italiane.
Tra queste la nascita di un fondo di investimento (con capitale iniziale di 30 milioni di euro) per favorire il sostegno di programmi e strategie di sviluppo e innovazione delle Pmi, che interverrà mediante operazione di venture capital con ingressi nel capitale di rischio delle Pmi, solo di minoranza e temporanei per rispettare i vincoli Ue sugli aiuti di Stato.
Per ridurre il peso delle componenti A3 nelle bollette elettriche degli italiani il decreto prevede all'articolo 2 la possibilità per il GSE di emettere obbligazioni (di durata dai 17 ai 25 anni) con interessi non superiori a quelli dei BTP decennali. Nel testo si ipotizza che ricorrendo al mercato con questi strumenti per 2 mld l’anno, per il 2014-17, si otterrebbe un calo degli oneri sulle tariffe del 15-20%. A pagare il tutto saranno però sempre i consumatori: "Sia gli interessi maturati sia il capitale da restituire - si legge infatti - sarebbero raccolti, di nuovo, sulle tariffe elettriche [...]".
Sono poi previsti (art. 19) mutui agevolati per gli investimenti, a tasso zero, da restituire al massimo in 8 anni, sino al massimo del 75% della spesa ammissibile, finalizzati a sostenere la creazione e lo sviluppo di micro-piccole imprese. Il decreto (all'art.12) rende più facili le compensazioni di debiti e crediti con il Fisco, con un tetto di 2 milioni di euro,, mentre a favore delle imprese è previsto anche l'accesso a finanziamenti a fondo perduto fino a 10mila euro per l'acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale.
La bozza integrale del decreto è scaricabile al link sottostante.